Intervento I lettura Pdl “Norme in materia di procreazione cosciente e responsabile e di interruzione volontaria della gravidanza” e “Sostegno alle madri gestanti ed ai figli nascituri”.

24/07/2019

Grazie eccellenza,

Colleghi Consiglieri,

ci troviamo oggi ad affrontare un dibattito su due Progetti di legge di iniziativa popolare che hanno entrambi nella premessa la tutela ed il sostegno alle madri, ma con approcci differenti ed in antitesi l’un l’altro.

Il PDL “Norme in materia di procreazione cosciente e responsabile e di interruzione volontaria della gravidanza”, ha un’impostazione che smentisce completamente il principio contenuto nella Dichiarazione dei Diritti di San Marino- che la madre ha diritto all’assistenza e alla protezione della comunità – lasciandola sola e lasciandole solamente una soluzione facile, quella di sopprimere il proprio bambino attraverso l’aborto, affidando la scelta al proprio egoismo. Non condivido questa impostazione del PDL perché l’aborto libero e gratuito non è una risposta ai problemi che possano derivare da gravidanze indesiderate. Non è con l’aborto che si favorisce la procreazione cosciente e responsabile, non è sopprimendo un feto che si tutelano le donne, non è in questo modo che si favorisce l’autodeterminazione della donna e la sua libertà di scelta in ambito sessuale. Un progetto di legge che vuole veramente sostenere le future madri non può partire da queste premesse, ma dalla presa di coscienza della realtà naturale: che ogni concepito è una vita umana; che il concepimento avviene con il concorso di un uomo e di una donna e che, quindi esiste un padre a cui devono essere riconosciuti i diritti ed i doveri! Questo è un PDL che ha una visione individualistica e liberatoria, nella quale l’unica preoccupazione è la possibilità di scelta della donna. Il padre del bambino è totalmente cancellato, nel pieno riconoscimento della autodeterminazione della donna. E vogliamo parlare di uguaglianza, se l’uomo non viene interpellato? In questo modo, concedendo libertà di scelta alla sola donna, essa viene lasciata completamente sola in un percorso non facile senza poter contare sul padre del bambino… Si punta tutto sulla cosiddetta libertà e autodeterminazione della donna, censurando totalmente che il bimbo concepito è frutto di un rapporto.

Il PDL che oggi discutiamo dovrebbe sostenere la maternità responsabile, invece si concretizza in un progetto che rende soltanto l’aborto una pratica di routine, un diritto della donna a buttare una vita che non si è voluta. Lavoriamo invece perché tutto questo non accada, facciamo sì che sia salvaguardata ogni vita umana che va difesa incondizionatamente e non uccisa, ma accolta…La vita nascente va difesa fin dal suo concepimento. La tutela della vita è un diritto; siamo di fronte ad un essere umano che deve essere trattato come tale; il suo primo diritto è il diritto alla vita. Al di là della libertà della donna, in gioco è l’esistenza stessa di un essere umano, il più indifeso che ha diritto ad essere tutelato. Il concepito secondo voi non è un soggetto di diritti?

Il Progetto di legge “Sostegno alle madri gestanti ed ai figli nascituri si concentra invece sul tema della difesa della vita dal suo inizio, e sulle soluzioni concrete a tutela della vita della madre e del bambino, a partire anche dal sostegno economico, sussidio per ogni figlio nel primo anno di vita, nel caso di famiglie in difficoltà, aiuti alle madri sole o senza reddito, attraverso l’erogazione di assegno fino al 18° mese di vita. E’ importantissimo potenziare i centri di aiuto e supporto per le donne, per assisterle ed ascoltarle, mettendo a disposizione strumenti a sostegno di coloro che si trovano in questa situazioni, in associazione ad iniziative anche in ambito scolastico, volte a diffondere il rispetto della vita. E’ una questione educativa e culturale su cui dobbiamo investire: educazione alla vita, alla sessualità, alla responsabilità materna e paterna. Il mio auspicio è che su questi temi si possa aprire un confronto tra tutte le forze politiche, che superi le ideologie, in modo tale da migliorare i due progetti di legge e trovare soluzioni condivise e giuste per favorire la vita e la maternità.

E’ compito delle Istituzioni intervenire per salvaguardare l’equilibrio fra i diritti delle due persone, i diritti di madre e figlio, perché non possono trovarsi in contrasto. Sopprimerne una per venire incontro ai desideri dell’altro non costituisce una dimostrazione di eguaglianza, né di accettazione dell’altro.

Grazie