TERRITORIO, AMBIENTE, INFRASTRUTTURE E TECNOLOGIA

In coerenza con la volontà di impostare una serie di interventi strutturati e fra loro correlati, anche l’approccio alle tematiche inerenti al territorio deve seguire una logica multidisciplinare che comprenda ambiti apparentemente disgiunti come ambiente, turismo, infrastrutture e tecnologia.

In questa logica,consideriamo il territorio non solo come ambiente fisico o naturale, ma come luogo concreto dove le persone, le famiglie e tutte le attività umane possano trovare le condizioni ottimali di vita e di espressione di loro stessi,e come risorsa che per la sua naturale bellezza sia attrattivo per visitatori ed imprese.

Il punto di partenza: il nuovo PRG

Non è possibile approcciare le politiche territoriali senza prima riconoscere la necessità di ristabilire nell’ambito della pianificazione territoriale (nuovo Piano Regolatore Generale) il giusto equilibrio tra esigenze economiche e tutela ambientale, facendo della riconversione e della riqualificazione un’opportunità di sviluppo e di crescita.

Per questo motivo, i nostri interventi partiranno proprio della messa a punto del nuovo PRG, come piattaforma sulla quale impostare gli interventi progressivi di riconversione urbanistica e di sviluppo di nuove infrastrutture strategiche.

È riconosciuta da tutti la necessità di semplificare e ricomporre la normativa nell’ambito edilizio urbanistico, rivedendo talune leggi recenti,tra e quali il Nuovo Testo Unico delle Leggi Urbanistiche ed Edilizie (Legge 14 dicembre 2017 N.140).

Solo dopo l’approvazione del nuovo PRG,infatti, seguendo il naturale ordine gerarchico tra le norme di disciplina generale territoriale, potrà essere riformato il Testo Unico coordinato delle norme in materia urbanistica,consentendo di coniugare l’esigenza di tutela ambientale con quella di sviluppo infrastrutturale e edilizio.

Anche l’intervento di sanatoria edilizia,propostonella passata legislatura,ha prodotto dannose inefficienze, arrivando persino a bloccare il mercato immobiliare già provato da anni di crisi. È nostra intenzione proporre una completa rivisitazione della sanatoria con l’obiettivo di permettere la regolarizzazione degli interventi edilizi giudicati irregolari, attraverso tariffe e regole sostenibili per il cittadino, senza pregiudizio per l’interesse pubblico. Anche questo intervento dovrà essere obbligatoriamente inserito nelle attività di redazione del Nuovo Piano Regolatore Generale del Territorio, allo scopo di non comprometterne gli obiettivi di sostenibilità ambientale.

Il contributo ed il ruolo del settore pubblico nell’ambito delle politiche territoriali

Lo sviluppo del territorio e degli investimenti passa anche attraverso la semplificazione e la sburocratizzazione del rapporto fra cittadino/professionista ed il servizio pubblico erogato dagli Uffici del Dipartimento Territorio a Ambiente.

Questo obiettivo potrà essere raggiunto ridisegnando l’organizzazione degli uffici e dei servizi del settore in quattro grandi aree tematiche: Area Territorio, Area Ambiente, Area Agricoltura, Area Sicurezza.

Occorre intraprendere un’azione decisa nel rinnovamento, ammodernamento e rigenerazione delle Aziende Pubbliche (AASLP e AASS), affinché possano divenire un servizio d’eccellenza per il Paese e, con una gestione attiva, divenire una risorsa per nuovi investimenti e non per coprire la spesa corrente.

Le politiche di sostegno per la prima casa del nucleo familiare devono essere riviste e potenziate attraverso un’adeguata azione di trasparenza della situazione immobiliare, ridefinendo la tassazione della rendita catastale. Secondo la medesima logica, anche la riforma degli estimi catastali deve poter avvenire con la finalità di garantire maggiore equità.

A completamento della strategia di tutela e valorizzazione del territorio dovranno essere portati a compimento anche gli interventi di regolamentazione delle professioni in ambito immobiliare (mediatori, amministratori condominiali) da tempo bloccati lungo l’iter legislativo.

In un Paese privo di qualsiasi risorsa energetica interna, la messa a punto delle migliori strategie per gli approvvigionamenti di energia elettrica, acqua e gas metano, rappresenta un elemento altamente strategico. Seppure i limiti del nostro territorio non permettano lo sviluppo di impianti su larga scala per la produzione di energie rinnovabili è comunque possibile realizzare alcune politiche supportate da adeguati investimenti, anche in sinergia con l’Italia, per ridurre il fabbisogno energetico e mitigare gli effetti del ricorso al mercato. In questa logica, deve potersi inquadrare anche il tema dello smaltimento dei rifiuti che anno dopo anno produce costi sempre più incisivi sul bilancio pubblico.

Grazie agli incentivi messi in campo sino ad oggi, San Marino è al 7° posto nella classifica dei Paesi produttori di energia“pro capite” tramite fotovoltaico al mondo. Occorre proseguire il percorso di incentivazione alla produzione e al risparmio energetico sul territorio allargando lo spettro anche agli investimenti atti alla salvaguardia delle risorse idriche, attraverso il recupero di acque meteoriche e usate.

Gli incentivi all’acquisto di mezzi di trasporto elettrici rientrano in questa filosofia ed il potenziamento delle strutture di ricarica esistenti può rappresentare una forma di attrazione del c.d. “turismo elettrico” ormai divenuto una realtà.

La tutela dell’ambiente e del territorio è un obiettivo prioritario che dovrà essere perseguito anche attraverso una gestione virtuosa dei rifiuti in un’ottica di indipendenza gestionale sempre maggiore. Le imprese dovranno essere incentivate affinché investano in ricerca mirata alla sostenibilità produttiva, così come i privati, affinché il loro contributo quotidiano venga riconosciuto.

È imprescindibile, per la prossima legislatura, avviare un iter di politiche ambientali razionali ed efficaci che non sono più rinviabili.Fra queste rientra la revisione del Codice Ambientale per un aggiornamentodelle recenti direttive europee nel settore dei rifiuti e degli accordi transfrontalieri per la gestione dei rifiuti con le regioni limitrofe.

Agricoltura e territorio un binomio imprescindibile, produzioni agroalimentari di eccellenza come volano per il turismo

Il comparto agricolo svolge una funzione determinante non solo nella produzione di cibo ma anche per la tutela dell’ambiente in cui viviamo (conservazione della biodiversità e del paesaggio, difesa del suolo dai rischi idrogeologici).

Forti della volontà di continuare a costruire insieme un percorso di sviluppo dell’agricoltura sammarinese, occorre che si rafforzino le ‘politiche agricole’, potenziando le linee di intervento in alcune direzioni:

  • favorire il ricambio generazionale: anche a San Marino il settore primario, rileva la difficoltà da parte dei giovani di accedere ai terreni ed un’elevata età media degli addetti.Per questa ragione, condizione indispensabile per il mantenimento dell’attività agricola e per lo sviluppo rurale del territorio è l’adozione di misure incentivanti, come già avviene in altri settori dell’economia, per favorire l’imprenditorialità giovanile in agricoltura;
  • consolidare il sistema cooperativo: occorre attivare politiche che consentano di consolidare e sostenere l’azione del Consorzio Terra di San Marino, volte a valorizzare e tutelare le produzioni agroalimentari del territorio facendo del “piccolo e bello” un modello virtuoso che si fondi sull’identità del territorio, e sulla qualità e la sicurezza alimentare dei prodotti;

 

  • implementare un’agricoltura sostenibile, basata su sistemi agricoli realmente adottabili; nell’ambito del PRG occorre riconoscere all’agricoltura il ruolo fondamentale di “custodia” del territorio come un valore aggiunto per tutta la collettività, attraverso i principi dell’agricoltura biologica, dell’integrità e della trasparenza.

Priorità agli investimenti pubblici funzionali allo sviluppo

La ristrettezza di risorse non deve frenare la propensione agli investimenti da parte del pubblico.Tuttavia, il contesto richiede che tali investimenti vengano programmati e pianificati secondo priorità da individuare in base all’utilità e all’apporto che possono fornire alle strategie di rilancio, nel rispetto di rigorosi principi di protezione dell’ambiente.

Le infrastrutture tecnologiche rappresentano senza dubbio una priorità di investimento per supportare la competitività e l’attrattività di ogni settore del nostro Paese.

Occorre, innanzitutto, verificare lo stato attuale del progetto della rete in fibra ottica di proprietà statale per portarlo a compimento nel minor tempo possibile ed offrire ai cittadini ed alle aziende le migliori performances, a condizioni economiche vantaggiose. Ponendo la salvaguardia della salute del cittadino come vincolo prioritario nella scelta delle tecnologie su cui investire, occorrerà inoltre:

  • aprire un tavolo di confronto con gli operatori locali di telecomunicazioni per accelerare lo sviluppo del mercato, con particolare riguardo a quello della fibra ottica, in regime di sana concorrenza e garantendo parità di condizioni di accesso alla rete;
  • revisionare gli obiettivi e le scadenze previste dalle attuali partnership statali, con particolare riguardo alla sostenibilità dei business plan e dei relativi piani di attuazione;
  • favorire una maggiore sinergia tra i fornitori di infrastruttura e gli operatori di rete, mirata alla formazione di personale qualificato per garantire la piena operatività delle risorse tecniche attraverso il minor investimento necessario;
  • favorire la nascita di progetti sperimentali con l’obiettivo di attrarre istituti di ricerca ed aziende ad alto contenuto tecnologico;
  • predisporre un’adeguata campagna informativa sui servizi digitali accessibili con il nuovo progetto di telecomunicazioni, ponendo particolare attenzione alle prestazioni offerte dalla fibra ottica;
  • completare nel minor tempo possibile i collegamenti verticali in fibra ottica per tutti gli immobili presenti in territorio, per garantire a qualunque residente l’accesso ad internet con prestazioni di Banda Ultra Larga (Ultra Broadband).

Gli investimenti a supporto del rilancio dei settori turistico – commerciale rappresentano un’altra priorità rispetto alla quale occorre ricercare, ove possibile, una sinergia di risorse con il settore privato.Per fare questo è essenziale definire un progetto condiviso con le associazioni di categoria che permetta di migliorare l’offerta turistica e commerciale, riqualificando le aree e le strutture funzionali. In questo contesto,devono essere definitivamente risolti alcuni problemi altamente divisivi, come la distribuzione dei flussi e il non sempre equilibrato impiego di risorse su aree turistico – commerciali diverse.

In quest’ottica strategica, a nostro avviso, dovranno essere attentamente valutati anche i seguenti interventi:

  • il miglioramento della SS72 Consolare Rimini-San Marino;
  • l’implementazione dei collegamenti Aeroporto Internazionale Rimini/San Marino-Repubblica di San Marino;
  • l’avvio di un vero progetto di riconversione della Cava Antica e della Cava degli Umbri;
  • la creazione di nuovi parcheggi o il miglioramento/ammodernamento di quelli esistenti;
  • la riorganizzazione dell’Hub accoglienza pullman;
  • il ripristino/mantenimento costante dei sentieri per attività sportive (bike e trekking);
  • lo sviluppo di collegamenti tra gli itinerari escursionistici presenti in territorio sammarinese e quelli nei territori limitrofi;
  • il recupero del percorso ferroviario Borgo Maggiore – Piazzale Ex-Stazione con conseguente riqualificazione dell’Area ex-stazione;
  • la valorizzazione dei siti archeologici presenti in territorio.

I beni culturali presenti nell’intero territorio devono essere messi a sistema come un’occasione per una loro maggior fruibilità e contribuire in questo modo alla crescita del Paese in ambito turistico. Ciò potrà avvenire cambiando principalmente l’approccio conoscitivo e comunicativo col quale rivolgersi a tutti i potenziali visitatori, in un contesto sempre più internazionalizzato.

Le politiche per migliorare l’ospitalità e l’accoglienza

Gli investimenti da soli non garantiranno una maggiore attrattività turistica se non miglioreremo parallelamente il grado di ospitalità e di accoglienza del visitatore.

Ordine e pulizia del territorio “non devono conoscere crisi”. Per fare questo è necessario, fra le altre cose, riconsiderare seriamente l’impatto della raccolta differenziata nei centri storici, individuando soluzioni alternative.

L’Ufficio del turismo gioca un ruolo fondamentale ma l’attuale impostazione necessita una revisione affinché esso possa rispondere alle nuove esigenze e tendenze. Esso deve avere operatività ed obiettivi ben delineati e una snellezza burocratica in grado di supportare le necessità di un settore che non può sottostare alle logiche classiche dell’amministrazione pubblica.L’apertura di un moderno ufficio informazioni turistiche a Dogana e la dislocazione definitiva di quello attuale fuori dalle mura possono rendere un servizio migliore ai visitatori e permettere di promuovere adeguatamente strutture ed eventi.

Sono necessari urgenti interventi per la messa a punto di alcuni servizi basilari utili ad incrementare lo standard di accoglienza:

  • connessione wi-fi nel centro storico;
  • servizio guide correttamente tutelato e valorizzato;
  • un maggior numero di servizi igienici e servizi nursery adeguati ai migliori standard di accoglienza;
  • punti informazione e percorsi guidati di scoperta dei centri storici dei nove Castelli;
  • card turistica multi servizi.

In termini strategici, occorre porre un focus particolare su segmenti turistici che possono caratterizzarci e slegarci dalla stagionalità della Riviera Adriatica quali, a titolo esemplificativo, il turismo sostenibile ed accessibile ed il turismo enogastronomico.

Gli eventi devono essere attentamente selezionati affinché possano davvero fare la differenza in termini promozionali, comunicativi e di affluenza turistica, attuando però un giusto equilibrio tra investimenti in eventi e investimenti di carattere più strutturale.

Le strategie promo-commerciali devono essere il punto caratterizzante della politica turistica sammarinese. E’ grazie a un insieme di azioni di marketing che risulta possibile comunicare e distribuire efficacemente il “prodotto San Marino”. Per questo, è importante un investimento costante negli ambiti che seguono:

  • sinergia con il territorio limitrofo;
  • accordi con Tour Operator e Bus Operator;
  • partecipazione alle più importanti Fiere del Turismo;
  • partecipazione alle Organizzazioni Internazionali del Turismo;
  • strategie social e web;
  • contatto costante con la rete diplomatica e consolare.