XVI Congresso GDC: Intervento completo del Presidente Lorenzo Bugli

30/01/2017

Grazie a tutti di essere qui quest’oggi.

È sempre bello vedere una sala, con tanti giovani che ancora si appassionano alla politica.

Sono qui, di fronte a voi, per assolvere nel modo migliore, il compito che mi avete affidato. 

Sono qui, per rilanciare da oggi, attraverso tutti voi, con il vostro aiuto e contributo, una politica dei giovani a sostegno del partito e per il miglioramento dello Stato.

Perché, signori miei, per fare politica è fondamentale informarsi, dare delle risposte, dare dati concreti e veritieri alla cittadinanza.

Amici, ritorniamo ad aver passione del mondo politico non solo sotto elezioni, referendum o congresso ma ogni singolo giorno della nostra vita.
Volevo ringraziare in particolar modo:” Alessandro, Alice, Marco e Mirco” con i quali ho iniziato a far politica, e tutti coloro che mi hanno sempre sostenuto dalle elezioni delle Giunte alle nomine nelle Sezioni del PDCS e così via, fino ad essere qui quest’oggi a ricoprire un incarico che mi inorgoglisce e mi stimola a dare il meglio di me.

Il motivo della mia candidatura risale a un impegno che presi tanto tempo fa.

Quello di riuscire a dare, a noi giovani, uno stimolo forte per riappassionarsi della vita politica, di formare una squadra forte di giovani volenterosi, culturalmente e tecnicamente formati, capaci e uniti, per essere pronti ad affrontare anche le più difficili battaglie ed esser in grado di progettare un futuro all’altezza delle aspettative per tutti noi.


La storia ci insegna che la scuola politica degli ateniesi era l’agorà, il contatto diretto tra governanti e governati, fra capi e la folla. Attraverso la parola anche i cittadini analfabeti potevano essere informati sulle questioni proposte, discusse e decise in assemblea.

La politica è l’arte di governare la società.


Riflettiamo su quanto sta accadendo oggi, su come la politica venga continuamente denigrata e giorno dopo giorno la rabbia rappresentata dai movimenti si fa sempre più forte.

Perché?
Dove è stato l’errore che ha allontanato la gente dalla politica e ha permesso che la rabbia avesse il sopravvento?


Non possiamo essere noi colpevolizzati per errori commessi da chi ha chiuso la politica nel palazzo, che si è scordata di ascoltare, di scendere nelle piazze e di tornare come una volta a vivere con il popolo.
Siamo giovani e inesperti, ma siamo consapevoli di ciò che serve per il futuro del paese.

Ora dobbiamo ricostruire per ritornare grandi per continuare ad essere punto di riferimento per il paese e i nostri coetanei, il PDCS e soprattutto i GDC devono tornare in mezzo alle persone, tra i giovani, a sensibilizzarli ed appassionarli al mondo ormai in estinzione, della politica.


Se non lo faremo che tipo di PDCS ci lasceremo dietro? Vogliamo essere ricordati solo per i nostri scandali? Vogliamo buttare via più di mezzo secolo di storia?
Io dico No! Siamo ancora il Primo Partito del Paese.
I nostri valori, che ci distinguono e da cui dipendono i nostri successi, sono stati la forza del progresso nel corso della nostra storia e della storia di tutta l’Europa.
Noi dobbiamo riprendere l’orgoglio per la vita comune, trasmettere passione nelle nuove generazioni, al paese. Se mancheremo in questo saremo destinati come nelle società vicine a essere governati da facili populismi e rabbia, portando tutto a un estremo caos.
Noi dobbiamo avere la lungimiranza di guardare avanti, conservando i nostri valori, ma modernizzando la nostra comunicazione, aumentando la nostra formazione, gli ospiti che si sono succeduti qui questa sera, ci hanno lasciato molte informazioni sulle quali lavorare, per sviluppare proposte da portare al Governo, solo così, studiando e lavorando su noi stessi, potremmo essere pronti un domani a governare con sapienza questo paese.
Formazione, Conoscenza, Cultura, Valori devono essere i nostri riferimenti per ogni azione attuale e futura.

Parlavo l’altro giorno con un mio carissimo amico che fa giurisprudenza e tra una partita di briscola ed un caffè mi raccontò ridendo che abbiamo ancora norme nel nostro codice Penale che risalgono agli anni 60/70 se non addirittura più vecchie, norme di difficile applicazione e in gran parte non più rispondenti alle esigenze della giustizia odierna, che vanno al più presto aggiornate e/o cambiate.
Mentre in consiglio, una coalizione che rappresenta appena il 30% della popolazione, parla solo di tagli e tasse, ma finora si è preoccupata solo di mettere al primo posto “tra le urgenze” le nomine di amici e parenti.
Abbiamo un’Università che comincia ad essere frequentata da tanti studenti, sammarinesi e non, incontrarli, parlare con loro, come mi capita spesso nei locali del centro, purtroppo non è entusiasmante, spesso nei loro discorsi siamo derisi per i nostri comportamenti e definiti malamente per alcune arretratezze presenti nel paese.

Ma a noi questo non va bene, non ci piace leggere i titoli di giornale dove si fa il nome del ragazzo fermato per guida in stato di ebrezza, o sul furbetto della monofase, noi dobbiamo ritornare a guardare attentamente tutto ciò che sta vicino a noi, ma con uno sguardo sul resto del mondo, su cosa stanno proponendo gli stati più avanzati del nord Europa, o ancor più in America, in Canada o lo Stato Cinese.

Abbiamo, purtroppo, smesso di volerci acculturare per dare delle soluzioni al nostro paese, e per questa nostra pigrizia, ora paghiamo migliaia di euro l’anno, esperti che provengono dall’Italia ed oltre, quandoinvece dentro il nostro piccolo “paesino” potremmo avere delle eccellenze per ogni ambito e/o la dove queste eccellenze ancora dovessero mancare è nostro compito investire nella cultura e professionalità, nei nostri giovani, per raggiungere la necessaria autonomia e competenza.

Per questo motivo, annuncio già che da metà 2017 avvieremo un fitto calendario di corsi di formazione, perché non si smette mai di imparare … mai!

Noi siamo il primo gradino della futura dirigenza, una dirigenza che non può essere improvvisata, come spesso abbiamo visto in questi ultimi anni, ma che si è formata attraverso un percorso formativo, che ha ben chiaro i valori che vuol difendere e sarà pronta a gestire la “cosa pubblica” per un bene comune condiviso e consapevole.

Per queste ragioni e per la passione che mi lega alla vita politica, che ho deciso di intraprendere questo percorso, trasmettendovi tutta l’energia possibile per avviare assieme, tre lunghi anni di lavori e crescita personale del Movimento Giovanile.

Il 2017 sarà l’anno dove faremo la differenza e la faremo se saremo uniti e coinvolgeremo più persone possibili, “se faremo rete”, per realizzare il nostro grande progetto.

Non abbiamo altre soluzioni, dobbiamo ripartire da oggi, da questo momento per i giorni avvenire, condividendo insieme il percorso di crescita, ed essere perseveranti nel raggiungere tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati per questi anni avvenire.
Perseveranza, questo è il mio impegno.

È ora di rimboccarci le maniche e svuotarci lo stomaco, iniziando così ad avere fame di riscatto, solo con la fame saremo in grado di ripartire, migliorando il giovanile, il partito e di conseguenza il paese, riportando la locomotiva del paese sui binari sicuri e giusti per tornare ad essere grandi.

Ricordate:
i giovani sono le fondamenta dove iniziare a costruire le basi per un sano modo di fare politica all’interno del Partito e del Paese.

Noi abbiamo una grande responsabilità in tutto questo.

Rifacciamo grande e ridiamo credibilità al nostro Stato.

Viva la Democrazia Cristina, Viva San Marino.

Lorenzo Bugli
Presidente Giovani Democratico Cristiano