LA CERTEZZA DEL DIRITTO, UNA AUTORITÀ GIUDIZIARIA EFFICIENTE E LA SICUREZZA DEL TERRITORIO

Sviluppo economico e coesione sociale passano anche attraverso gli interventi atti a garantire la certezza del diritto e il buon funzionamento dell’autorità giudiziaria. Ciò infatti, rappresenta oggi non solo un elemento fondante di giustizia sociale, ma un vero e proprio fattore di competitività per tutti i soggetti che scelgono la Repubblica di San Marino quale centro d’interessi economici.

Allo stesso modo, la sicurezza dei cittadini e più in generale del territorio è un valore imprescindibile a tutela del quale è necessario garantire adeguate risorse, per il miglior funzionamento dei corpi di polizia.

In prima battuta, dovranno essere risolte le criticità, provocate nell’arco dell’ultima legislatura, in tema di Ordinamento Giudiziario andando a ristabilire la corretta separazione ed autonomia dei poteri dello Stato nel rispetto delle raccomandazioni fornite dagli organismi internazionali.

È importante favorire il ristabilirsi di un clima di fattiva fiducia e collaborazione nei confronti del Tribunale Unico. Andranno formulati interventi legislativi volti a favorire la digitalizzazione delle sentenze con relativo accesso facilitato da parte degli operatori giuridici, unitamente ad una verifica puntuale ed oggettiva dell’operato dei singoli Magistrati.

Uno degli obiettivi che ci poniamo è quello di addivenire finalmente all’aggiornamento del procedimento penale per potenziare maggiormente i meccanismi già introdotti a tutela del diritto del prevenuto, con la legge n 93/2008 sul giusto processo, al fine di poter dare maggiori garanzie sia nella fase istruttoria che nelle successive fasi del giudizio.

Riteniamo, inoltre, necessario valutare assieme agli operatori del settore la possibilità di introdurre nuovi strumenti in ambito procedurale quali il giudizio abbreviato o il patteggiamento.

L’istituto della revisione dovrà essere aggiornato in base alle disposizioni provenienti dalla giurisprudenza sammarinese nonché dagli organismi internazionali.

Altro intervento necessario è quello sulla limitazione temporale delle misure cautelari personali di carcerazione preventiva, alla quale dovrà essere fissato un termine massimo, non essendo più concepibile che questa non abbia alcuna limitazione.

In ambito di sicurezza, gli organici dei corpi di polizia, così come le dotazioni strumentali, dovranno essere adeguati alle esigenze operative e alle esigenze di prevenzione della criminalità. Ciò significa investire nella formazione e nella specializzazione affinché il personale di pubblica sicurezza possa essere messo nelle migliori condizioni per affrontare i propri compiti e minimizzare i rischi che ne derivano.

Accanto a questi interventi dovranno essere messe in campo misure idonee per la risoluzione delle criticità del sistema carcerario. In via prioritaria dovrà essere realizzato un nuovo regolamento penitenziario e dovrà essere considerata l’introduzione di misure alternative alla detenzione. Particolare attenzione dovrà essere riservata alla definizione di percorsi di reinserimento nella società per detenuti e condannati al fine di rendere la pena realmente rieducativa e diminuire le recidive di reato.

Occorrerà, infine, porre in essere quei correttivi richiesti anche dal CPT (Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti) al fine di rispettare le norme europee sul trattamento dei detenuti in carcere. A tal proposito,si rende necessario considerare fra le altre cose l’ipotesi di creare uno spazio dedicato alla gestione dei pazienti psichiatrici in stato di arresto o di esecuzione di pena.