Paola Barbara Gozi interviene in comma 20

27/04/2022

Grazie Eccellenze,

il progetto di Legge in questione è un passo avanti, una forma di civiltà, un atto dovuto per tutelare la donna.

Si può ritenere che la norma sia un progresso etico nella libertà di autodeterminazione della propria salute.

Riconoscere il diritto di abortire è quindi fondamentale per rispettare la bioetica di ogni donna, a prescindere dall’età, dalle condizioni di salute ed economiche.

Nessuno, al di là di colei che si trovi in stato di gravidanza, può sostituirsi ad una decisione così personale.

Ma al di là di questo, credo sia altresì una sconfitta per la vita, per la società, per il futuro nascituro che non ha, in questo caso, alcun diritto.

Nella presente legge, scorrendo la lettura dei vari articoli, si evince che la voce del nascituro non sia ascoltata, è ascoltata solo la voce di chi l’ha messo al mondo, di chi dovrebbe prendersi cura di lui, la madre.

Non è tutelato il soggetto più debole, più fragile.

In qualsiasi manuale di embriologia si ritiene che, nella terza settimana di concepimento, a volte anche prima che la madre si renda conto di essere in stato interessante, tutti gli organi dell’embrione sono già delineati, anche il Dna. È una vita. È una vita umana.

Alcuni ritengono che non sia una persona, è comunque una vita umana che va tutelata.

In questo testo normativo, labile in alcuni punti, non si menziona la figura e il ruolo paterno, e pensare che il suo contributo fa sì che si generi la vita;

In che gradino di importanza viene collocato?

E’ come se il concepimento non sia avvenuto tra l’unione di 2 persone.

Mi domando: perché anche il desiderio dell’uomo, la sua parola non viene ascoltata in una decisione così importante? Dove arriva la sua responsabilità.

Non si fa riferimento al diritto all’obiezione di coscienza, il ruolo degli obiettori di coscienza di cui necessita invece una regolamentazione specifica.

Non si menziona l’aspetto della prevenzione, altamente indispensabile.

Se da una parte condivido appieno che la donna ripeto, NON va lasciata sola, che una nostra concittadina va supportata in tutto e quindi è impensabile che sino ad ora per essere seguita, doveva recarsi fuori dal nostro territorio, dall’altro credo che sia doveroso mettere in atto tutte quelle condizioni di supporto, psicologiche, materiali, economiche per far sì che la scelta sia differente.

Nel corso degli anni lo Stato grazie ad investimenti mirati, ha attuato interventi migliorativi relativi alle politiche familiari a sostegno della natalità, tutela della maternità, aiuti economici, quali per esempio assegni famigliari, assegni integrativi.

A tal proposito verrà presentato in I lettura il Progetto di Legge Interventi a sostegno della famiglia, la quale proposta normativa riprende il testo della Legge n. 137 del 29 ottobre 2003 (“Interventi a sostegno della famiglia e successive modifiche”), del Decreto Delegato n. 116 del 4 agosto 2008 (“Tutela della lavoratrice gestante, puerpera”), del Decreto Legge n. 79 del 20 maggio 2019 (“Integrazione e ampliamento degli interventi a sostegno della famiglia e successive modifiche”).

Pertanto giusto che la legge faccia il suo decorso, ma continuiamo con fermezza nel dare sostegno alla famiglia, alla donna che ha richiesto l’ivg e alle donne che invece hanno cambiato idea, alle mamme che hanno bisogno di dare un nome a quell’insieme di disturbi conseguenti ad un aborto e hanno necessità di un percorso psicologico per poter giungere ad una vera e propria elaborazione del lutto.

Altresì si deve continuare ad offrire ai e alle giovani, occasioni di confronto, di approfondimenti considerando la giovane età e le diversità di pensieri, la cui tematica si deve orientare sul valore della persona, sull’affettività, sull’importanza dell’utilizzo dei metodi contracettivi, sulla prevenzione, pertanto necessita un’educazione ad ampio raggio.

L’entrata in vigore di questa legge rappresenterà un passo in avanti circa la tutela dei diritti delle donne, in quanto è previsto il diritto di interrompere volontariamente la gravidanza, nel rispetto degli stessi limiti previsti dalle legge, ma è anche vero che è nostro dovere stare vicino alle donne, alla famiglia, al padre «perché non si arrivi a pensare che l’interruzione di gravidanza sia l’unica soluzione perché in realtà non si tratta di una soluzione ma di una ferita che per la donna ha un «prezzo molto alto».

Pertanto chiedo un ulteriore confronto, al fine di colmare alcune lacune anche a livello della riservatezza dei dati sensibili.

Questa legge merita dignità. Merita approfondimenti perché si parla di vita umana.