Lorenzo Bugli: non è solo una questione di conti e tagli, ma di un cambio di mentalità nell’approccio alla politica

16/12/2021

Il presente progetto di legge che ci accingiamo a discutere oggi e la relazione accompagnatoria, traccia una linea chiara su quello che è stato quest’anno e che dovrà essere la proiezione dei bilanci dello Stato.

Prima di tutto è necessario partire analizzando nella relazione del Segretario Gatti quello che è il quadro Macroeconomico del nostro Paese e il contesto internazionale.

Il segretario, infatti, ha delineato chiaramente il quadro che ci ha contraddistinti in questi due anni di pandemia, declinandola in una eccellente resilienza come attestato dagli Organismi internazionali. Un anno quello che ci lasciamo alle spalle che registra nei primi mesi del 2021 una ripresa della fiducia nel sistema finanziario economico e una crescita del 5.5% del PIL  e del 3,7% previsto per il 2022.

L’indebitamento creato rappresenta per me e per i tanti ragazzi dei GDC un’opportunità di crescita economica del paese se utilizzato non solo per coprire situazioni debitorie critiche provenienti dal passato, ma anche come investimento.

Creare “debito” buono, ovvero investire in formazione, salute, silver economy, o altri settori, significherebbe investire in progetti che portano ad un medio e lungo periodo un payback e un rendimento negli anni, per potere così assicurare una crescita economica e risultare, successivamente, un paese attrattivo agli occhi degli investitori internazionali.

Senza creare attrattività del mercato e, di conseguenza, nuove opportunità, il debito sammarinese risulterà più rischioso agli occhi dei mercati internazionali, i quali vedranno un sistema finanziario che sopravvive soltanto emettendo debito, senza dar luce a riprese economiche efficienti.

Si dovrebbero, quindi, proporre iniziative strategiche per soluzioni che generino flussi di entrata nel lungo periodo.

In primo luogo, sarebbe fondamentale quindi, concludere la partita dell’Accordo di Associazione dell’Unione Europea previsto per il 2023, per risultare più credibile agli occhi degli investitori internazionali, che vedranno l’adesione all’UE un sintomo di fiducia della Repubblica.

Inoltre, l’Accordo di Associazione dell’Unione Europea significa anche poter candidarsi per fare investimenti a fondo perduto, riqualificando il paese.

In secondo luogo, la nostra Repubblica necessita di RIFORME a far fronte agli sprechi di denaro pubblico.  Per esempio, la riforma delle pensioni ci permetterà un risparmio di milioni di euro per il nostro sistema.

In terzo luogo, San Marino dovrebbe investire in mercati in crescita, come quello della Silver Economy, la quale avremo occasione di discutere lunedì prossimo alla Assemblea Straordinaria dei GDC.

Mi ricollego all’intervento del Collega Valentini, non è solo una questione di conti e tagli, ma serve che da qui al 2024 attraverso i cambiamenti epocali che dovremmo sostenere avviamo un vero e proprio Cambio di mentalità nel approccio alla politica, MAGGIOR CONDIVISIONE, MAGGIOR CHIAREZZA!