DOPO LA SENTENZA ASSET: NON SONO PIÙ’ ELUDIBILI LE RESPONSABILITÀ’ POLITICHE

3/01/2019

La sentenza con la quale il giudice Pasini ha accolto i ricorsi di illegittimità dell’amministrazione straordinaria e della liquidazione coatta di Asset Banca rappresenta uno dei passaggi decisivi per comprendere e fare chiarezza sul percorso che ha portato il nostro Paese alla grave situazione di criticità economica ed istituzionale di questo momento, sulle responsabilità di chi ha guidato tale percorso e di chi ne ha garantito il sostegno.

Per questo abbiamo ritenuto da subito che fosse opportuno attendere di conoscere le motivazioni contenute nei due dispositivi emessi dal giudice per fare le adeguate valutazioni e trarre le dovute conclusioni che non potranno non essere determinate nei modi e severe nelle conseguenze.
Ora, tuttavia, anche dalle prime anticipazioni diffuse dalla nostra emittente televisiva riguardo ai contenuti delle due sentenze, ci sembra ampiamente confermato tutto quello che fin dai primi mesi del 2017, a più riprese e con tutti gli strumenti che il mandato consigliare mette a nostra disposizione (interrogazioni, interpellanze, mozioni, Odg… ), abbiamo portato all’attenzione della Reggenza, del Governo, del Consiglio Grande e Generale e della cittadinanza: come cioè nella vicenda di Asset, nella procedura seguita da BCSM e sostenuta dal Congresso di Stato e dalla maggioranza con precisi atti ( delibere, atti normativi, disposizioni ), si ravvisassero quei vizi “di sviamento di potere, di difetto di istruttoria, violazione di legge oltre che di motivazione insufficiente e dubbia quanto alla identificazione dei suoi presupposti” che ora il giudice identifica dettagliatamente. Del resto, già il disposto con il quale il magistrato aveva accolto la richiesta di sospensione cautelare del commissariamento conteneva precise segnalazioni di illegittimità che solo una volontà colpevole di non prenderle in considerazione non ha fatto sospendere l’operazione ma, al contrario, ha spinto ad accelerarla ( un quarto d’ora prima dell’udienza fissata di discussione della domanda di sospensiva dell’amministrazione straordinaria è stata presentato l’avvio del procedimento di liquidazione coatta).

Come si potrà porre rimedio al danno creato è perfino difficile da immaginare; tuttavia è già fin troppo evidente che a pagarne le conseguenze in modo pesante e probabilmente per lungo tempo saranno i cittadini di questo Paese. Per giungere a questo disastroso risultato il Governo è stato disposto in due anni a cambiare tre direttori di Banca Centrale, due presidenti, vari membri del CdA e perfino un segretario di stato, ma ha ripetutamente affermato di non voler cambiare il disegno che ha guidato tutto il percorso. E’ proprio questo che non è più tollerabile: che si voglia caparbiamente continuare ad eludere le gravissime responsabilità politiche che stanno alla base di quello che è accaduto, senza il riconoscimento delle quali non solo non si potranno trovare i rimedi ma si continuerà ad aggravare la situazione.

San Marino 3 gennaio 2019
L’Ufficio Stampa del PDCS