CGG – SdS Gian Carlo Venturini sulla questione morale

26/10/2015

Eccellenze e Colleghi consiglieri. I recenti avvenimenti ci portano ancora una volta a fare alcune riflessioni sulla questione morale e sulla vita politica ed istituzionale del nostro paese, il continuo emergere di pericolose distorsioni in ambito politico ed economico quali quelle evidenziate nella vicenda Conto Mazzini e la sequenza sconcertante di arresti non ultimo quello di G. Gatti, ed di rinvii a giudizio a cui stiamo assistendo confermano le considerazioni che la maggioranza ed il governo avevano già espresso in sede di verifica avviata a fine autunno dell’anno scorso.

Il documento ha per larga parte come tema la questione morale, si legge nel documento che “le indagini giudiziarie in corso stanno delineando il deterioramento del sistema politico e del Paese ancor più grave di quello che si poteva immaginare”, i fatti di questi giorni confermano ulteriormente queste valutazioni.

Alla luce di questi fatti, nella giornata di ieri ed anche oggi abbiamo ascoltato interventi di diversi consiglieri di opposizione tesi a strumentalizzare e delegittimare le istituzioni fino ad arrivare a chiedere di ridare la parola agli elettori con nuove elezioni.

Ebbene vorrei ricordare a questi consiglieri, che l’emersione di questi fenomeni è dovuta alla convinta presa di posizione e consapevolezza di combattere le distorsioni del sistema e che hanno determinato un periodo di riforme e interventi che hanno permesso di creare le condizioni per far emergere quanto sta emergendo e di iniziare un’opera di trasformazione del Paese.

Un’opera di trasformazione iniziata fin dalla scorsa legislatura, quando diversi consiglieri che oggi oggi attualmente in carica non erano membri del Consiglio Grande e Generale e che è proseguita ancor in modo più incisivo e determinante in questa legislatura con l’approvazione di numerosi ed importanti provvedimenti volti a combattere fenomeni corruttivi e garantire la legalità e la trasparenza degli atti amministrativi.

Vorrei ricordarne alcuni che come Segretario alla Giustizia ho proposto all’attenzione dell’aula consigliare e come è stato ricordato ieri da alcuni consiglieri di maggioranza e di opposizione hanno sicuramente contribuito a segnare la svolta.

Ricordo i vari provvedimenti atti a recepire le raccomandazioni del Greco fra questi il “ Codice di condotta degli agenti pubblici e gli appartenenti ai corpi di polizia “, i provvedimenti volti a contrastare la corruzione e, ancora molto importante, sottolineo la legge 100 del 2013 che ha ridefinito gli strumenti del sequestro e della confisca, ha introdotto il reato di auto-riciclaggio in linea con le direttive internazionali ancor prima che lo introducesse l’Italia, ha anche introdotto la possibilità per i magistrati inquirenti di lavorare in Pool.

Questi provvedimenti normativi, unitamente ad alcuni interventi riorganizzativi proposti ed attuati dal magistrato dirigente all’interno del tribunale, hanno sicuramente dato alla magistratura gli strumenti per poter svolgere al meglio il proprio lavoro, portando alla luce accadimenti che in parte potevano essere nel pensiero di molte persone e che sono tuttora oggetto di procedimenti al vaglio della magistratura.

Queste cose non sono piovute dal cielo, ma sono state il frutto di una volontà ben precisa di questo governo e di questa maggioranza, oggi la magistratura sta svolgendo in piena autonomia un lavoro importante e delicato e ritengo che da parte di tutti noi e da tutte le forze politiche venga confermato il pieno sostegno all’operato della Magistratura affinché possa con serenità ed imparzialità completare il proprio lavoro.

Concordo con chi è intervenuto in questo dibattito ed ha espresso la propria contrarietà ad interrompere in questo momento la legislatura, perché ritengo che di fronte ad una indagine così complessa e capillare rischiamo di compromettere il lavoro della magistratura, a questo proposito mi viene in mente qualche anno fa quando ci fu il tentativo di far saltare la commissione d’inchiesta consigliare sulla vicenda Fincapital.

Il lavoro da fare è ancora tanto, in tutta onestà, bisogna dire che l’azione di trasparenza e legalità nel sistema politico e nel Paese, anche se siamo sulla strada giusta, non è ancora completata.

C’é da dire che da un certo momento in poi, in particolare dal 2008 e ancora di più in questa legislatura, le persone che hanno messo in atto azioni di contrasto a quest’opera di cambiamento sono state isolate in tutti gli ambiti, sia nella maggioranza che nelle singole forze politiche e l’azione di governo è proseguita determinando un flusso di cambiamento arrivato fino ad oggi e che ha creato le premesse per questi elementi di chiarezza, che ci auguriamo vadano fino in fondo.

Quest’opera di cambiamento va necessariamente portata a compimento, questa è la volontà di tutti noi. Se c’è una linea di indirizzo da esprimere è che si prosegua e si vada fino in fondo in questa direzione che sta portando avanti il cambiamento, affinché l’azione singola e collettiva avvenga nel rispetto del diritto e della legalità.

Prima di tutto c’è un Paese da sostenere, che ha bisogno di un governo determinato nel ricercare con ogni mezzo la strada della ripresa e dello sviluppo sotto tutti gli aspetti in primo luogo quello occupazionale, per dare quella speranza e quelle risposte che tutti i cittadini chiedono con forza superando l’attuale momento di grande difficoltà.

Difficoltà che è contraddistinta in questo frangente anche da una pesante e delicata questione morale, quello che è accaduto in questi due anni ha portato ad inchieste ed arresti, parla di un contagio grave che ha raggiunto tutti i gangli della vita sociale economica ed istituzionale di questo Paese.

Diverse persone si sono poste la domanda: “non potevate non sapere”, sono legittimi gli interrogativi che i cittadini si pongono, ma la gente deve tenere presente che il processo di cambiamento è sempre stato fortemente ostacolato, ma che è andato avanti lo stesso con determinazione nonostante le difficoltà.

Il lavoro della Magistratura, che prosegue in piena autonomia, sta riconoscendo che ci sono stati fatti nella vita di questo Paese dai quali è necessario prendere le distanze, ma è anche giusto non ignorare che quello che oggi accade discende da fatti, persone e decisioni, che ha coinvolto il sistema economico, politico e sociale del Paese, procurando innegabili ripercussioni che a tutt’oggi stanno compromettendo la credibilità della politica.

Per queste motivazioni è doveroso, quindi, concentrare lo sforzo delle parti interessate affinché eventuali distorsioni e/o danni siano prontamente individuati e affrontati con determinazione e imparzialità.

Lo sviluppo economico e sociale di San Marino deve, necessariamente, impostarsi sulla trasparenza e sulla legalità e deve poter contare su provvedimenti legislativi progressivamente in linea con gli standard globali in materia di lotta per la legalità e di repressione della criminalità.

In questo contesto, solo l’azione sinergica e determinata del Governo, del Consiglio Grande e Generale, delle Forze dell’Ordine, della Magistratura e di ogni singolo cittadino, è l’unica sicurezza per affrontare validamente le distorsioni presenti, ma soprattutto l’unica opportunità per disincentivare e prevenire eventuali comportamenti e azioni non in linea con il percorso di legalità che il Paese ha intrapreso.

Ogni atto deve rispondere all’irrinunciabile ed esclusiva esigenza di favorire “la cultura della legalità e della trasparenza”: solo così la politica si pone concretamente e realmente al servizio del Paese.

Facendo la necessaria chiarezza, che tutti i cittadini richiedono a gran voce in questo particolare momento ed alla luce delle ultime vicende, ed auspico come Segretario alla giustizia, che la Magistratura possa proseguire nel proprio lavoro con la massima serenità, tempestività ed autonomia di giudizio, nel rispetto, ovviamente, dei diritti degli indagati di difendersi nel processo e con gli strumenti previsti dall’ordinamento, contrastando altre sì tutti i biechi tentativi di delegittimazione dell’operato della Magistratura volti unicamente a contrastare l’accertamento della verità e danneggiando le Istituzioni ed il Paese.

La fiducia nella Magistratura e il convinto riconoscimento dell’indipendenza della stessa costituiscono, infatti, un requisito imprescindibile per proseguire nel percorso di trasparenza e rigore intrapreso dal nostro Paese, percorso che deve essere sostenuto ed avvalorato dall’azione quotidiana di ciascuno di noi, dal semplice cittadino ed ancor di più da chi ricopre cariche pubbliche.