CGG – Aida Maria Adele Selva sulla questione Giustizia

21/07/2020

Intervento CGG 21 luglio 2020

Grazie Eccellenza, alcune brevi considerazioni.

L’ultima cosa che occorre in questo difficile momento è la confusione, e la lettera a firma di 9 giudici e del Dirigente del Tribunale inviata al Segretario Generale del Consiglio di Europa, rappresentando una ricostruzione parziale degli accadimenti richiede alcune riflessioni.

Mi sono posta spesso questa domanda: “Perché l’uomo obbedisce alle regole del diritto? Per la paura delle sanzioni oppure per la corrispondenza all’esigenza di giustizia?

Personalmente ritengo che sia insopprimibile e prevalente l’esigenza di giustizia, perché l’esigenza di giustizia che ci troviamo addosso, non fa sconti alle ideologie, di qualsiasi natura esse siano.

L’esigenza di giustizia che tutti dovremmo portarci dentro costituisce l’argine più forte contro ogni tentativo di potere.

Infatti proprio l’esigenza di giustizia richiede che si ribadisca anche oggi, quanto già detto in precedenti interventi e a gran voce nella scorsa legislatura dall’allora opposizione oggi maggioranza:

Cioè che:

La revoca dell’ex Magistrato Dirigente è avvenuta in modo totalmente illegittimo, in assenza del supporto normativo e con il passivo benestare dei Consiglieri dell’ex Maggioranza e degli allora Segretari di Stato che si sono ben guardati dall’approfondire le notizie integranti reato segnalate dall’ex Magistrato Dirigente.

La revoca venne fatta con un ordine del giorno sottoscritto dalla maggioranza della parte togata del Consiglio giudiziario, i sottoposti revocarono l’incarico al magistrato dirigente, infrangendo le norme.

Inoltre tra i giudici che votarono la revoca dell’incarico, ve ne erano alcuni in palese conflitto di interesse perché coinvolti nelle indagini oggetto delle dichiarazioni dell’ex Magistrato Dirigente.

Atti gravissimi, che hanno minato le fondamenta dello stato di diritto e la certezza nell’applicazione della legge.

Allora la domanda sorge spontanea: una revoca illegittima non rischia di minare l’indipendenza della magistratura ed incidere negativamente sull’equilibrio tra i poteri costituzionali?

Perché due pesi e due misure?

Non vi fu contraddittorio, non vi erano supporti legislativi per revocare la fiducia al dirigente mediante un ordine del giorno”. Si poteva fare l’azione di sindacato, ma non la revoca. la revoca del magistrato dirigente non era di competenza del Consiglio giudiziario plenario.

Questa è la verità, una verità che dà fastidio, ma che non si può e non si deve nascondere.

E’ inaudito ed inammissibile quello che sta succedendo, basta pensare agli attacchi alla Suprema Magistratura e alle minacce di ritorsioni.

Continuo a domandarmi a chi giova minare la fiducia nelle istituzioni e nel potere Giudiziario?

Il pilastro fondamentale che regge la struttura del nostro Stato, come anche di altri Stati è il principio della separazione dei poteri, principio che garantisce la libertà delle Istituzioni e dei cittadini.