CERIMONIA DI GIURAMENTO DEI CITTADINI SAMMARINESI NATURALIZZATI

30/06/2013

Eccellentissimi Capitani Reggenti,

Autorità, Signore e Signori,

con grande piacere rivolgo, in nome del Governo della Repubblica di San Marino e mio personale, un cordiale saluto e benvenuto a questo importante e significativo appuntamento, il giuramento dei cittadini naturalizzati sammarinesi.

In precedenza, in altre occasioni, il Consiglio Grande e Generale emanò disposizioni straordinarie sulla naturalizzazione, le più recenti nell’anno 1984 e nel 2000.

Oggi, dopo l’ultimo provvedimento, 222 cittadini maggiorenni naturalizzati prestano giuramento di fedeltà alla Repubblica, come prescritto dalla Rubrica XL del Libro V delle Leges Statutae, la prima fonte del diritto costituzionale del nostro Paese.

Un atto solenne e ufficiale, che conferma definitivamente il vostro sentimento e il vostro fermo proposito di essere cittadini di un’antica e gloriosa Repubblica, fondata sui valori della libertà, della democrazia, della pace e della concordia.

La cittadinanza è certamente il legame più forte e concreto che unisce una persona, la propria famiglia a uno Stato, a una Nazione. Se poi il Paese è una realtà con peculiarità istituzionali straordinarie e una storia esemplare, come quella sammarinese, ritengo che il legame possa essere ancora più autentico ed esclusivo.

Essere cittadino sammarinese è un onore, un privilegio. Significa essere parte di un percorso autorevole iniziato oltre 1712 anni fa, un solco tracciato da uomini e donne che grazie al loro impegno, ai loro saperi e, specialmente, alla loro innata sammarinesità hanno contribuito alla crescita e allo sviluppo della Repubblica, preservandola e difendendola dalle inevitabili difficoltà legate agli eventi storici e sociali.

Ufficialmente – da oggi – siete parte integrante di questo importante cammino, siete protagonisti della vita sociale, politica e istituzionale del Paese, perché per la nostra specifica realtà il contributo di ogni singolo cittadino rappresenta una risorsa preziosa, indispensabile e irrinunciabile.

L’appartenenza a una terra, a una cultura, non è un sentimento, un valore che si può ricercare e pretendere, nasce spontaneamente e viene alimentato, confermato con la partecipazione attiva ad ogni momento della vita della Comunità.

Mi auguro vivamente che voi tutti e le vostre famiglie possiate costantemente accrescere e sostenere l’attaccamento alla Repubblica di San Marino, pur restando grati al Paese che ha dato origine alla vostra storia.

Il nostro Stato – nel corso dei secoli – ha favorevolmente accolto e valorizzato i contributi esterni, dialogando – attraverso una preziosa e consolidata rete diplomatica – con tutti i Paesi.

Questa disponibilità ha consentito di essere ampiamente e autorevolmente inseriti nei più importanti contesti internazionali e, ancor più, suscitare in ognuno di noi la consapevolezza che la nostra maggiore ricchezza, il nostro esclusivo patrimonio, è rappresentato dalla nostra identità, dalla nostra sovranità, ma anche dalla connaturale predisposizione all’apertura, all’accoglienza.

I confini della Repubblica, invero, non hanno mai ostacolato e diviso, ma hanno messo in relazione persone e culture. Un merito, una lungimiranza che non possiamo non sottolineare e riconoscere.

Rivolgo a tutti i convenuti e alle vostre famiglie, l’augurio più sincero che possiate sempre essere orgogliosi della Repubblica di San Marino, della vostra Terra.

Vi invito a difenderla in ogni contesto e con tutte le vostre forze a voi disponibili, nella certezza che, assieme, abbiamo il beneficio di vivere in un Paese con una millenaria e onorabile storia.

A conclusione della solenne cerimonia, esprimo viva riconoscenza a chi precedentemente ha ricoperto questa responsabilità politica, ai Dirigenti e ai Funzionari del Dipartimento Affari Istituzionali e Giustizia, ai Componenti del Collegio per l’esame delle domande, per la collaborazione e la disponibilità largamente dimostrate nell’ambito della procedura amministrativa della naturalizzazione.

Un ringraziamento alle Forze dell’Ordine, alla Banda Militare, alle Guardie del Consiglio Grande e Generale e al Cerimoniale Diplomatico del Dipartimento Affari Esteri per aver sovrainteso all’organizzazione di questa giornata, che mi auguro resti per tutti voi un piacevole e memorabile ricordo.

IL SEGRETARIO DI STATO

Gian Carlo Venturini