Assemblea programmatica GDC 2021 – Aurora Guerra: la digitalizzazione

23/07/2021

In termini tecnologici oggi è necessario poter investire sulle persone in modo che diventino autonome ad utilizzare gli strumenti sia per accrescere le proprie aspirazioni personali, sia per muoversi all’interno del mondo del lavoro risultando sempre più una risorsa utile per le aziende.

Per fare questo devono poter acquisire competenze fondamentali nel campo della digitalizzazione, come ad esempio la comprensione delle tecnologie e dei nuovi servizi digitali offerti anche dalla Pubblica Amministrazione, o avere la capacità di accedere ai mercati internazionali con prodotti e servizi ad alto valore aggiunto.

Non sono passaggi che necessitano di un semplice impegno tecnico, ma devono essere parte di una chiara visione politica che, in via prioritaria, desidera capire le dinamiche in cui società ed economia stanno costruendo nuovi modelli professionali che dovremo integrare per essere protagonisti del futuro.

Per questo motivo, come GDC, sentiamo la necessità di stimolare le attività su più fronti, ad esempio promuovendo la formazione informatica a più livelli.

Sarebbe preferibile avviare un percorso già alle scuole medie inferiori che prosegua nelle scuole superiori coinvolgendole appieno, magari costituendo un Istituto Tecnico Informatico.

Ovviamente questo non intende sostituire la programmazione di corsi serali in quanto hanno una funzione strategica di specializzazione che, con la collaborazione dei docenti, andrebbero costantemente organizzati e aggiornati in base alle novità informatiche e le richieste di mercato.

L’unione tra Informatica e Telecomunicazioni identifica il cosiddetto settore ICT a cui appartengono le aziende con la più alta capacità di produrre ricchezza ed offerta di lavoro.

L’innovazione digitale fornisce un contributo essenziale alla costruzione di un futuro sostenibile come, ad esempio, le smart city o il settore agroalimentare, dove operano start up impegnate nella ricerca di nuove soluzioni per ridurre gli sprechi e adottare modelli di economia circolare che puntano alla sostenibilità sociale e ambientale.

Il lavoro diventa sempre più dinamico e di conseguenza lo smartworking è uno strumento a vantaggio di lavoratori e imprenditori perché consente ai primi di ridurre o abbattere i tempi e i costi necessari agli spostamenti per raggiungere il luogo di lavoro, migliorare la ripartizione fra lavoro e vita privata. La motivazione viene incrementata imparando a gestire in autonomia i propri tempi e si verifica una riduzione del rischio legato agli infortuni.

Per l’azienda, invece, lo smartworking può favorire un aumento della produttività, riduzione dei costi degli uffici e una riduzione del fenomeno dell’assenteismo incentrandosi più sul raggiungimento degli obiettivi.

Per riuscire ad incentivare questa tipologia di lavoro è fondamentale non trascurare il settore TLC e di unirlo strategicamente con la trasformazione.

La rete in fibra ottica a “Banda ultra larga”, interamente di proprietà dello Stato, deve essere interpretato come un propulsore di sviluppo economico che deve permettere di accendere la vivacità imprenditoriale che attualmente è in grande fermento e che, anche nel nostro paese, potrebbe avere uno sviluppo enorme.

Fondamentale è una copertura wi-fi nelle zone pubbliche più strategiche e, soprattutto, nel Centro Storico in modo che ogni nostro ospite possa comunicare la propria esperienza turistica restando in contatto con i propri conoscenti e promuovendo indirettamente il nostro splendido territorio.

Il collegamento della Rete 5G non è altro che la possibilità di trasmettere dati a una velocità che ancora non ci immaginiamo, attraverso una rete telefonica totalmente dedicata senza interferenza di utilizzo per traffico telefonico, riteniamo quindi giusto porgere attenzione a questa nuova tecnologia, in quanto se si confermasse sicura per la salute pubblica, sarebbe un ottimo fiore all’occhiello per la nostra Repubblica e renderebbe ogni tipologia di comunicazione più veloce ed immediata.

Dobbiamo assolutamente adottare politiche per incentivare i processi di trasformazione digitale anche nelle industrie in modo che le aziende possano allo stesso tempo sia aumentare la produzione e la competitività sia richiedere maggiormente operatori di alto profilo professionale piuttosto che bassa manovalanza. Questo sarebbe un ottimo incentivo per tanti giovani sammarinesi nello specializzarsi all’interno del settore industriale che, al momento, non attrare più i residenti ma diventa un bacino di lavoro solo per chi non vive a San Marino.

Questi sono punti fondamentali se vogliamo creare un ecosistema fertile per riuscire a diventare una vera hub tecnologica, infatti come giovanile siamo al corrente che in Repubblica abbiamo numerosi esperti del settore che spesso si trovano a non avere sufficienti sbocchi in quanto non è una materia molto conosciuta o comprensibile, motivo per il quale come detto precedentemente crediamo necessiti di maggiore. È un tema fondamentale che non può essere trascurato poiché va a toccare trasversalmente sia gli aspetti sociali che economici.

In questo periodo di depressione economica legata alla pandemia, abbiamo potuto constatare come il settore terziario abbia reagito positivamente, aumentando fatturato e personale assunto. Anche il settore bancario ha iniziato a guardare con interesse agli investimenti sul fintech, a partire dalle criptovalute e le nuove tecnologie legate a nuovi sistemi di pagamento elettronico.

Le storiche posizioni di prudenza si sono sostituite con il desiderio di dare copertura normativa assieme alla volontà di creare delle Sandbox in cui nuovi operatori posso creare servizi finanziari di nuova generazione.

Riteniamo sia fondamentale che si insedino in territorio questo genere di aziende perché gran parte della ricchezza mondiale passa attraverso il settore informatico che offre la possibilità anche a giovani talenti di potersi distinguere non solo come tecnici ma anche come imprenditori.

Questo importante passaggio deve coinvolgere non solo il privato ma anche la Pubblica Amministrazione in una progettualità che guardi l’intero Stato e sappia stimolare ogni sinergia affinché la tecnologia sia accettata da tutti senza discriminazioni o divisioni dovuti ad ostacoli di alfabetizzazione digitale.

Noi GDC rilanciamo, in questa Assemblea Programmatica, i temi di politica legati alla trasformazione digitale necessitano l’inizio di un importante lavoro affinché si sviluppi la consapevolezza necessaria a dare le risposte ad una società che ne sentirà l’esigenza sempre più.